Per prima cosa abbiamo chiesto a Francesco come ci si sente ad essere etichettato come “influencer” e se, per immedesimarsi meglio nel personaggio, si ispira a qualcuno in particolare. La parola “influencer” mi fa sempre sorridere e ancor di più l’idea di una “carriera da influencer”. Non mi ci sento e non è mai stato per me un obiettivo da raggiungere. Il mondo dei social network e della comunicazione mi ha sempre affascinato e, in particolar modo, il mondo di Instagram, il social che per primo veicolava messaggi solo attraverso le immagini. L’ho studiato a fondo, guardando come lo usavano personaggi popolari tipo Paolo Stella. Non mi era chiaro che lavoro facessero queste persone, ma le foto erano forti, piene di energia e positività. Mi facevano dire “vorrei fare quella vita lì”. Così ho cominciato a fare foto, mettendomi alla prova con composizioni originali e andando sempre alla ricerca di posti inediti da raccontare. Non mi piacciono i selfie, sono convinto che questo spasmodico racconto di sé stessi sia destinato a tramontare, a favore di una narrazione ben più interessante di esperienze vissute. Nel tempo i follower sono aumentati e con essi anche le proposte di collaborazioni. Penso di essere diventato un punto di riferimento quando per la volta uno sconosciuto mi ha chiesto dove avevo preso la felpa che indossavo in una foto. “Qualcuno guarda come mi vesto e mi prende come esempio” pensai “Aiuto… anzi, wow!” Per quanto riguarda le fonti di ispirazione, sono sincero, non mi viene in mente nessuno, non per mancanza di umiltà ma perché vivo l’essere influencer con molta spontaneità. Faccio quello che mi piace e con le mie regole. Su Instagram seguo tanti profili interessanti che ammiro per l’abilità di rendere originali anche le situazioni più banali come Questoeilmassimo, Imbrunare, Nicola Carmignani, Marika Marangella, Gabdetails e il mio conterraneo Thererumnatura. Siamo poi passati a chiedergli di più su Milano, di raccontarcela con i suoi occhi da architetto e più in generale di creativo. Ci ha dato suggerimenti su come visitarla e viverla da “insider” e consigli spassionati sui posti da non perdere. I miei follower, come me del resto, sono appassionati di design. Il mio sguardo su Milano è quello di un architetto attento ai dettagli e i miei scatti riflettono le mie passioni e il mio lavoro. La mia giornata perfetta prevede un programma ricco di mostre da visitare e locali nuovi da sperimentare. I social mi aiutano a scoprire le novità in centro ma il mio istinto è sempre il migliore Tripadvisor! Milano mi riserva sempre sorprese e mi piace perdermi tra le strade e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo. Una delle zone che mi piace di più è Brera, dove i muri profumano di storia ed eleganza e posso paparazzare le vere sciure milanesi a passeggio. Consiglio di fare come faccio io. Prima di partire per il viaggio, appuntatevi le cose più interessanti da vedere in città e i posti dove mangiare le cose più curiose. Usate i mezzi, sono comodi ed efficienti, e muovetevi a piedi. Tra le mie ultime scoperte fatte, passeggiando in zona Bocconi, c’è Potafiori, consigliato per una colazione, un aperitivo o un pranzo leggero immerso in un’atmosfera accogliente piena di piante stravaganti. Da non perdere i musei in città che ogni stagione rinnovano le loro esposizioni. Solo per citarne alcuni: Pinacoteca di Brera, Fondazione Prada, Armani Silos, la Triennale, Mudec…. Fate tutti i vostri programmi ma una volta arrivati in città, mettete via lo smartphone e perdetevi per le strade. Troverete qualcosa di inaspettato che vi stupirà. Infine ci regala una bellissima immagine di Milano come punto di incontro tra le diverse anime dell’Europa e un divertentissimo imprevisto successogli non la domenica mattina nel quartiere Bovisa, bensì il sabato sera sugli affollatissimi Navigli! In Milano vedo più di una capitale Europea. Milano ha l’eleganza di Vienna, i bistrot di Parigi, i grattacieli di Londra e la creatività di Berlino… La città è oggi la vera capitale finanziaria e culturale d’Italia ed è sempre più meta per i turisti di tutto il mondo. La sua vocazione culturale la porterà sempre più lontano. Milano è intrisa di italianità ma parla un linguaggio internazionale. Nonostante ciò, la vita a Milano è frenetica e gli imprevisti sono la prassi. La cosa più strana che mi è successa in realtà era, in parte, voluta. Lo scorso carnevale per attirare un po’ l’attenzione e portare a Milano un po’ della goliardia romagnola, ho indossato delle sneakers argentate con led multicolor nella suola. Una cosina sobria insomma. Tutto bellissimo, stupore generale e sconosciuti che mi fermavano per farsi una foto, fin quando una scarpa ha smesso di funzionare. Risultato? Un cretino in giro di notte per Milano con una scarpa con luce intermittente e che non vede l’ora di tornare a casa per cambiarsi! Grazie Francesco per il tempo che ci hai dedicato, noi ti auguriamo un super in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri! Seguitelo anche voi sul suo profilo Instagram e seguite InfluenzaMI per interviste sempre nuove. Alla prossima! Potrebbe interessarti anche:
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